Riprendo una notizia già apparsa su http://giornalettismo.ilcannocchiale.it il 10/07 riguardo al caso rai.tv.
Dei problemi del portale rai.tv si interessarono diversi siti e blog. Oltre a questi anche il settimanale l’Espresso che dedicò un articoletto alla vicenda. Nel numero del 12 luglio l’Amministratore delegato di Rainet, Alberto Contri, risponde a quell’articoletto con una lettera:
“[…] Non siamo stati “sommersi” da proteste, mentre è vero che alcuni blog molto seguiti hanno stigmatizzato il fatto che per il momento siano stati privilegiati da noi browser come InternetExplorer e tecnologie di fruizione multimediale come Active-X che metterebbero in difficoltà gli utenti dell’ultima versione di Firefox e diversi utenti Mac. La verità è la seguente: avendo pochissime risorse (Rainet dispone dello 0,2% del bilancio totale della Rai per gestire portali, sottoportali, oltre 450 siti, progetti multipiattaforma) si è proceduto per gradi. […]“
Non sono stati “sommersi” di email, è vero, le mie stime confermano che di proteste ne hanno ricevuti molte, ma non tutti i 59 milioni di italiani ne hanno inviata una 🙂 Però è ancor più vero che tanti blog e siti molto frequentati hanno dato spazio alla vicenda, sottolineando i problemi tecnici del portale e raccogliendo i pareri per lo più negativi degli utenti Firefox e Linux. A questo proposito il condizionale è fuori luogo: “… metterebbero in difficoltà gli utenti dell’ultima versione di Firefox e diversi utenti Mac…” perchè le tecnologie che erano state scelte impediscono la fruizione dei contenuti con Firefox e Linux (ogni tanto si potrebbe anche citarlo), non c’è alcuna condizione da verificare. La motivazione tecnica sembra anche a me, come scritto da http://giornalettismo.ilcannocchiale.it, non reggersi in piedi. Che senso avrebbe realizzare una prima versione inaccessibile e successivamente mettersi a cambiare ad uno ad uno i tag come è stato poi fatto per aggiustare le cose? Non si dovrebbe prima progettare e poi realizzare? Una buona progettazione riduce anche i costi, oltre al lavoro di manutenzione. L’accessibilità è la missione di Rainet dal ’99, perciò ci si sarebbe aspettati una maggiore attenzione al problema in fase di progettazione.
Rainet ci aveva già dato una risposta soddisfacente. Rispondendo alle email, sui blog, mostrando un interesse apprezzabile. La verità è che il portale è stato pubblicato, inizialmente, senza tenere conto delle diverse tecnologie client e che la protesta è stata necessaria per ottenere degli aggiustamenti. Ulteriori chiacchiere sulla questione sono inutili. E’ più importante impegnarsi a rispettare i buoni propositi espressi 😉
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